mercoledì 5 giugno 2013

Capitolo XXVIII_Relazioni e Distanze



 " Voglio una vita...
... maleducata
...che se ne frega di tutto, sì
...di quelle che non si sa mai

Ognuno a rincorrere i suoi guai
Ognuno col suo viaggio
Ognuno diverso
Ognuno dentro i Cazzi suoi.


Sveglia presto stamattina : un pensiero fisso, un'emozione, una canzone e poi una lunga telefonata.
D'altra parte cosa mi aspetto? Solo una mente malata come la mia non si ferma mai, non posso pretendere di dormire e fare sonni tranquilli, con certe parole e frasi che mi girano in testa.
Come posso lontanamente pensare di poter ignorare tutto questo?
Fortuna vuole che stamattina al telefono, con due ore di fuso orario e lo stomaco ancora vuoto, trovo la persona perfetta con cui poter condividere questi pensieri.
Cosa c'è di meglio del trovare una persona che può capirti fino in fondo?
Forse non tutti se ne rendono conto, avvolti nel loro egoismo, che non tutti siamo uguali e che non tutti esprimiamo le nostre emozioni e i nostri sentimenti nello stesso modo.
E' così che poi nascono gli IMPREVISTI, voglio chiamarli così.
Ripeto, per fortuna, ogni tanto nella vita, incontriamo persone come noi.
Persone che sanno di ciò di cui stai parlando e ti fanno sentire meno solo, di quello che realmente non sei.

Inauguro questo nuovo post, ringraziando quindi questa persona che si è presa la briga di sopportarmi per due ore al telefono, e la ringrazio per aver condiviso con me la sua esperienza.
Ho ritrovato la forza e le parole, parole perse da tempo e parole RICHIESTE.
Sì perchè in tanti (con mia grande sorpresa!!! e vi ringrazio tutti!) mi hanno un po' bacchettato sul fatto che non fossi più attiva sul blog!
Allora eccomi qui, più forte di prima!
GRAZIE !!!

Se vi state chiedendo cosa mai mi stia frullando nella testa eccovelo servito, pronto.
Relazioni e distanze.
Come gestirle?
MI DISPIACE, MA NON ESISTE UN MANUALE D'ISTRUZIONI.
E questa è la brutta notizia.
La bella notizia è... che in realtà non c'è una bella notizia.
La "notizia" è che non è FACILE.
La notizia è che chi non ci è MAI passato, chi non è mai stato lontano (6 ore di fuso orario, non 10 minuti a piedi)  da casa e dai suoi affetti per tanto tempo, SEMPLICEMENTE non può saperlo e non dovrebbe permettersi di giudicare l'operato altrui.
Come se non fosse gia abbastanza difficile cercare di costruirsi un futuro lontano da casa, troviamo anche quel tipo di persona che trova pure il coraggio di giudicare le nostre scelte.
E non si fa così, proprio no.
Ultimamente mi sto confrontando con molte realtà, molti ragazzi della mia età, lontani anch'essi da casa e dai loro cari, dai loro genitori, dai loro nipoti, dai loro zii, dai loro amici e la cosa che più ci accomuna è un senso di tristezza unito ad un'amara consapevolezza che ad un certo punto della nostra vita, bisogna prendere la nostra strada.
E se la nostra strada è lontana da casa, dobbiamo imparare a conviverci e sopportarne le conseguenze.
Non è facile e mai lo sarà.
Non è una vacanza, non si sa quando si tornerà, non si hanno mai certezze.

Senza contare poi, quelle relazioni non proprio certe, quelle che ti lasciano la bocca amara.
Quelle poi. Non le contiamo vero?
Certo non si può pensare che si possano lasciare scheletri nell'armadio di casa vero?
Certo che no, ti perseguitano e non c'è dogana o miglia di distanza che tengano, purtroppo.
Anche se tutti lo vorremmo.
E chi non lo vorrebbe, alzi la mano.

Vogliamo essere lasciati in pace, vogliamo finalmente vivere la nostra vita e non vogliamo ulteriori problemi.
Si perchè, mica è una vacanza questa.
Siamo immigrati, con un visto e regole a cui badare, soldi da sborsare e una vita da rifare.
Credete sia facile dire addio ai vostri cari all'aeroporto sapendo che non avete una data precisa di ritorno?
Se non lo avete provato, non lo potete sapere.

Voglio ribadire ancora questa cosa, SE NON LO AVETE PROVATO NON LO POTETE SAPERE.
Questo è certo.

Nessuno mai che si mette nei nostri panni, tutti a pensare che noi qui non abbiamo cazzi e smazzi.
Tutti a pensare che qui noi ci sollazziamo al sole dalla mattina alla sera.
Tutti che pensano che qui sia tutto facile.
Un bel cavolo.

Mi dispiace farvi scendere dal pero (anche se ad alcune persone, stare sul trono, piace) , ma qui non è così, c'è gente che suda, piange, è nei casini per cercare un futuro migliore di quel passato che si è gia messo alle spalle.
Quel passato che rituona regolarmente nella testa, rimbomba finchè non ti spacca le idee, il cervello e le ossa.
Quel passato che noi non vogliamo più passare.
Ma non è così, ti devono sempre rovinare la festa (come se, si potesse parlare di festa!)

E allora vogliamo dire basta ?
Vogliamo finirla?

Fate una cosa, fate come noi e forse poi, potrete giudicarci.

FORSE.









1 commento:

  1. Condivido..e quando mi dicono "beata te" li prenderei a schiaffi! che ne sanno????!!!

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